Avrei voluto dedicare più tempo a quest’edizione del SOL, mi scuso idealmente con i produttori che non ho neppure salutato – due per tutti Giuseppe Rosso e il suo grande
Zottopera da Tonda Iblea in purezza e Gaspare Triolo, appena presentatomi da Patrizia Rampa, con il Terre di Gratia da Nocellara del Belice, Biancolilla e Cerasuola – ma avevo deciso di utilizzare la scarsa mattinata, complice il traffico autostradale, ai produttori dell’olio extravergine di oliva Garda DOP presenti. Sinteticamente, che i link condurranno a sedi più opportuni chi lo vorrà, le zone di produzione di quest’olio sono in territorio veronese, trentino, mantovano oltre che, ovviamente , bresciano con 27 comuni riconosciuti e per lo più affacciati sulle sponde del lago. Il disciplinare del Consorzio per la sua tutela prevede per la nostra provincia le varietà Casaliva, Frantoio e Leccino per almeno il 55% più altre varietà locali che non devono superare il restante 45% e come caratteristiche al consumo un colore dal verde al giallo, un fruttato medio o leggero all’odore, ancora un fruttato con leggera sensazione di amaro e piccante al sapore e un’acidità massima non superiore allo 0,6%. Diciamo subito che l’attuale Olio Garda Bresciano DOP è affatto diverso dal ricordo che le persone non giovanissime hanno dello stesso, o meglio di quello che genericamente veniva definito olio del Garda, senza grandi
profumi, piuttosto monocorde e “dolce” per assenza di ulteriori sensazioni. Basta una rapida visita ai diversi stand dei produttori bresciani, non me ne vogliano i rimanenti, per capire quanto siano cambiati i tempi e quanto l’attuale espressione dell’olivicoltura di qualità sia in grado di presentare un prodotto dalla notevole personalità.
Iniziamo dall’Azienda Agricola biologica Poggioriotto di Simon Albanese, con sede, parlo delle coltivazioni, a Cunettone di Salò in località Riotto, caratterizzata dalla scelta della conduzione biologica – dal terreno alla pianta al frantoio – quindi niente concimi e fertilizzanti chimici, preparati vegetali e minerali per la salvaguardia degli olivi e lavorazione nel proprio frantoio. A illustrarmi il tutto il giovane Simon che già conosco dalla frequentazione dei mercati organizzati da Coldiretti e Slow Food, come conosco l’olio bio da sempre prodotto. Novità, e traguardo, di questa edizione del SOL e di un percorso
iniziato 10 anni fa, l’extravergine di oliva Garda Bresciano DOP: Leccino, Casaliva, Frantoio per un 60% e altre cultivar, tra cui una curiosa per la zona, Coratina che vi dimora ormai da tempo come dimostrano le variazioni ampelografiche subite. Olio decisamente piacevole caratterizzato dalla percezione integra del frutto sui cui s’innestano fresche note erbacee, presenti in modo garbato amaro e piccante. Da segnalare, provate ovviamente in altra occasione, alcune conserve vegetali rigorosamente bio preparate utilizzando proprie verdure abbinate all’olio aziendale.
Incontro successivo, e sempre gradito, è quello con Patrizia Rampa de Il Brolo, che certo non è nuova a chi frequenta questo blog. Della persona ho già parlato con un post specifico, concentriamoci qui sui suoi oli: il “Blend” – Leccino 70%, Casaliva 25% più un 5% di Pendolino – circa 700 litri a DOP Garda Bresciano dal 2008, il Monocultivar Casaliva DOP prodotto dalla scorsa campagna, 170 litri, e la sua nuova creatura, 30 litri di Monocultivar Leccino. Un frantoio dedicato, grande cura nell’oliveto, conservazione sotto cappello d’azoto, non certo per il Leccino che data la minima quantità è stato prontamente imbottigliato, per ottenere prodotti dalla grande eleganza. Avere la possibilità di degustare in sequenza il blend e i due monocultivar permette di capire la sintesi e l’equilibrio raggiunti nel primo, dove l’apporto del più morbido e ammandorlato Leccino mitiga la maggiore aggressività della Casaliva che in purezza esprime appieno la sua forza e i suoi tanti sentori (mela verde, pomodoro, carciofo …). I due oli del Brolo sinora commercializzati, ma ricordatevi delle quantità prodotte …, hanno recentemente ottenuto grande riconoscimento al 3° Concorso Nazionale Oli Extra Vergini di oliva D.O.P. e I.G.P. Orciolo d’ Oro 2011 con il 1° posto nella categoria fruttato leggero del Casaliva e la menzione del Blend.
E’ Paolo Venturini, membro della famiglia da sempre proprietaria dell’Azienda
Agricola e Frantoio Montecroce, a parlarmi dell’olio che rappresenta, ormai da 50 anni, l’unica coltivazione aziendale. Confesso che l’Extravergine di oliva Garda Bresciano DOP di Montecroce – Casaliva, Frantoio, Leccino e Pendolino – è stato il mio primo incontro, correva il 2004, con la nuova realtà dell’olivicolture gardesana. Da allora una/due volte all’anno mi reco al frantoio per comprarne alcune bottiglie: il DOP da utilizzare esclusivamente a crudo e le altre tipologie per le preparazioni che in cucina prediligono comunque un grande olio (se un giorno mancherà dell’olio buono in casa significherà che tutto è perduto …). Paolo mi ricorda l’importanza del terreno che segna in modo preciso il prodotto che se ne ottiene e mi presenta con soddisfazione un Casaliva Monocultivar, prima avventura di Montecroce in questa nicchia e 500 litri in totale. Dell’assaggio mi colpisce in particolare la grande lunghezza delle sensazioni gustative oltre che alla netta espressione della varietà.
Un’altra signora, Rita Rocca, consigliera del Consorzio per la tutela della DOP Garda, mi accoglie allo stand dell’Azienda Agricola Rocca Pietro e Rita – Salò -, dal 1982 produttrice di extravergine di oliva che dalla campagna 1999/2000 si fregia della DOP Garda Bresciano. Casaliva, Leccino e Frantoio nelle percentuali richieste più Moraiolo e FS17, varietà ottenuta per impollinazione libera della cultivar Frantoio. Ne ottengono
un olio dal caratteristico fruttato che gioca sulla delicatezza ed equilibrio delle sensazioni, le olive appena raccolte sono rapidamente portate al frantoio Cooperativa Agricola San Felice del quale sono soci conferitori. M’incuriosisce poi un loro prodotto monocultivar di cui mi fa cenno Rita, e che non mancherò di assaggiare prossimamente, realizzato con la varietà Don Carlo, altra cultivar opera del CNR di Perugia sempre dalla varietà Frantoio ma per autofecondazione, oliva di media pezzatura con buon rapporto polpa/nocciolo tanto da poter essere utilizzata anche come oliva da tavola.
Concludo la rapida visita con una realtà Cooperativa, quell’Agricola San Felice del Benaco prima citata e qui presente nella persona di Pierpaolo Vezzola, esperto tecnico della stessa. Oltre 60 anni di storia, la fondazione risale al 1946, più di 280 soci conferitori, e un soprannome “La Verità” che testimonia l’attenzione e il rispetto per il proprio territorio: le olive conferite provengono unicamente dalle colline del Garda Bresciano e l’olio prodotto è il solo risultato dalla spremitura delle stesse. I soci appoggiandosi al frantoio cooperativo, sempre aggiornato tecnologicamente, possono optare per far produrre olio a proprio marchio o destinare, totalmente o parzialmente, il proprio raccolto alla realizzazione dell’olio extravergine d’oliva DOP Garda Bresciano a marchio della Cooperativa: Casaliva, Leccino, Frantoio per un 50% più altre varietà della zona compreso un 5% di Pendolino per un olio ancora una volta con ottime caratteristiche.
E dalla conversazione con Pierpaolo Vezzola che emergono dati e considerazioni mai troppo comunicati come la salubrità dell’extravergine di oliva di qualità, la poca consuetudine del consumatore con un prodotto che è altro da semplice condimento sia da un punto di vista organolettico che da quello nutrizionale, il persistere di luoghi comuni che fanno, ad esempio, confondere le noti piccanti con l’acidità quando quest’ultima non è
assolutamente percettibile negli oli (anche se avesse valori multipli di quella realmente presente). Torneremo ancora sui “nostri” oli, è una promessa specie in tempi che vedono la Comunità Europea consentire margini più ampi ai cosiddetti oli “deodorati” che in miscela con extravergini aumentano la confusione su un prodotto che deve essere assolutamente naturale e valere un giusto prezzo.
E’ stato un piacere conoscerla e non ha nulla di cui scusarsi: purtroppo abbiamo sempre meno tempo di quello che vorremmo, soprattutto durante eventi fitti di impegni e appuntamenti come il Vinitaly.
Sono sicuro che avremo un’altra occasione, nella quale spero vivamente di riuscire a farle degustare il mio blend.
A presto e buon lavoro!
Gaspare Triolo
Grazie per il commento e per gli auguri …
Mi rimprovera cortesemente Patrizia Rampa, ma più che un rimprovero è giusta osservazione:
Ho già risposto di aver semplicemente seguito il tema principale di questo blog ossia il territorio bresciano, non dubito che l’Olio Extravergine DOP Garda conti su più che felici espressioni in territorio trentino e veronese, a questo punto ricordiamoci che la DOP include anche quello mantovano, e a tale proposito cercherò nei limiti del tempo che dedico a questa passione di citare le realtà vicine facenti parte di una stessa denominazione.