“Le api sono bestie divine: il loro vomito è miele, anche se, com’è fama, lo ricavano da Giove. Pungono, sì, ma per questo, che dovunque c’è del dolce lì finisci col trovare anche dell’amaro”.
Petronio Arbitro – Satyricon
Ricevo oggi un comunicato a firma Lodovico Valente, apicoltore con Mirella tra i più validi e preparati della provincia, già ospitato tra le pagine di questo blog. Le api stanno morendo, questo possiamo dire senza complicati giri di parole, ed io che credevo la situazione in fase di miglioramento, che avevo plaudito ad alcune iniziative, anche a livello europeo, tese a scongiurare questo dramma, sì che di dramma è lecito parlare, rimango attonito, amareggiato. In contemporanea leggo di un aumento, quantitativo e qualitativo, delle sofisticazioni sul miele, nettare dorato. Ignari, come sempre, noi ciechi consumatori. L’unica piccola cosa che mi è possibile, e che faccio con profonda convinzione ed altrettanta condivisione è dare spazio alle sue parole. Ponete attenzione a quel che dice, scrivete le vostre opinioni, i vostri commenti, fatevi sentire, ovunque vi sia possibile: smettiamola di essere spettatori passivi di una deriva che non possiamo accettare.
LE API CI STANNO LASCIANDO !
Contrariamente a quanto riportato in un articolo firmato da Carlo Petrini, pubblicato in prima pagina dal giornale “la Repubblica” il 26 settembre 2011, la mortalità delle api è in forte aumento e la produzione di miele è conseguentemente in calo; la perdita di alveari nel mondo industrializzato è oggi mediamente stimata tra il 40 e il 60 % con punte locali fino al 100%. Questo mi fa ritenere che il conto alla rovescia della loro scomparsa sia purtroppo iniziato e non credo si arresterà perché non vedo nessuno, tra quelli che ne hanno la possibilità, seriamente impegnato a fare qualcosa di concreto per interromperlo.
E’ ormai accertato che le api in natura non esistono più, così come non esistono più tanti altri insetti pronubi. L’impollinazione è attualmente svolta prevalentemente dalle api degli apicoltori decimate dai veleni e da tutte le degenerazioni ambientali che abbiamo provocato e stiamo provocando, marginalmente e in modo imperfetto anche dal vento e dalla pioggia.
Tuttavia io ritengo che non ci dobbiamo preoccupare per la previsione di Einstein che dava quattro anni di sopravvivenza all’uomo dopo la scomparsa delle api perché, anche se non riusciremo a salvarle, questa non si avvererà; saremo paradossalmente salvati dagli OGM che le multinazionali dei semi utilizzeranno per rendere auto fecondi e produttivi tutti i fiori necessari alla nostra alimentazione, rendendo così superflua l’opera delle le api . A rendere le api superflue anche per la produzione di miele (finto) qualcuno c’è già riuscito, ricavando del miele artificiale dal riso e vendendolo come “vero miele italiano” (è comparso in sordina per la prima volta in Italia alla fine del 2010 e l’11 giugno 2011 i N.A.S. di Bologna hanno sequestrato ben 47.000 kg di questo miele adulterato che stava per essere venduto nella grande distribuzione e chissà quanto, sfuggito, sarà già sugli scaffali dei supermercati e, non solo, finito nello stomaco di persone ignare e un po’ distratte).
E non soltanto in Italia!, l’autorità sanitaria statunitense (FED) ha definito l’invasione di questo miele (finto) di origini asiatiche : “la più grande frode alimentare mai avvenuta negli USA”. Però in casa nostra le cose vanno diversamente, io temo che il tentativo di giustificare l’abbondante presenza sul mercato di questo miele adulterato abbia motivato la necessità di diffondere le false notizie giornalistiche sulla migliorata salute delle api e sul conseguente aumento della produzione di miele .
La sospensione e la definitiva messa al bando dei neonicotinoidi nella concia dei semi del mais, se pur necessaria, è uno specchietto per le allodole. Questi micidiali insetticidi continuano infatti ad essere usati in silenzio in tutte le colture agricole (mais adulto, ortaggi, frutta, cereali, uva da vino, fiori, ecc.), in tutti gli allevamenti di animali, nel verde pubblico e per proteggere gli animali domestici e i loro padroni dagli insetti fastidiosi. Và ricordato che i neonicotinoidi sono moderni farmaci neurotossici che agiscono, come una droga potente, sul cervello di tutti gli esseri viventi.
Le piante selvatiche purtroppo scompariranno perché i fabbricanti di semi geneticamente modificati (OGM) non avranno alcun interesse economico a salvarle; d’altronde non possiamo far altro che accettarlo visto che non abbiamo ancora fatto niente di concreto per evitare lo sterminio delle api.
Si dice che la speranza sia l’ultima a morire……speriamo sia vero.
Lodovico Valente (Apicoltore)
Botticino 30 Ottobre 2011 apicolturasampi.it
Nel blog: Dei coniugi Valente, di miele e di api
A distanza di due mesi uno dei post più condivisi sui social network torna tra i più letti della giornata. Chi legge queste parole lasci un segno della sua presenza, non ci faccia sentire sempre un poco isolati, noi che cerchiamo semplicemente di dare spazio e voce anche alle opinioni scomode.