
[i-nèr-zia] s.f.
- 1 Inattività, inoperosità: abbandonarsi all’i.; intorpidimento di una facoltà: i. fisica, mentale
Un mese mi separa dall’ultimo post, potrei enumerare i motivi di questo tempo ma alcuni di essi ricadono pressoché esclusivamente nella sfera del privato che, grazie al cielo, se pur fallata in più punti conserva un minimo di forma e protezione. Tra le cose dicibili, e tutto sommato più di vostro interesse, possiamo mettere l’impegno sul dorso locale del Corriere della Sera che, riguardando in gran parte le stesse tematiche, sottrae tempo e risorse a questo blog. Vi è però una ragione forse superabile: per più di un anno ogni settimana sono andato in giro per la provincia, spesso trascinando Christian in questo mio peregrinare. Ovviamente non ho chiesto a chicchessia, non amo particolarmente i dinieghi, di partecipare ai costi di tali trasferte, indubbiamente esistenti anche se ho potuto spesso contare sull’opera gratuita del fotografo … Mala tempora currunt e le mie disponibilità, in tutti i sensi, sono un poco cambiate insieme al mio umore, del resto facile capire dando un’occhiata alla frequenza degli interventi quando lo stesso non è proprio al vertice. Ma di cose da dire, rispetto al tema del blog, ne ho quasi sempre, ecco la decisione – da oggi? – di riempire in modo, spero, utile questi spazi. Non sempre ci saranno fotografie e lunghi interventi, cercherò tuttavia di non lasciare troppo tempo tra uno scritto e il successivo, che questo, con tutti i suoi limiti, vorrei fosse luogo di dialogo, d’informazione sulle tante cose buone che caratterizzano in modo del tutto originale il nostro territorio, soprattutto grazie alla presenza di tante piccole realtà che quotidianamente cercano di proporre qualcosa di diverso, di fortemente identitario. Vediamo di riuscire nell’intento, come sempre sollecitando la vostra partecipazione.