Brescianità nei piatti e nei bicchieri

 

Indubbiamente allettante il titolo dato alle serate che da domani vedranno le birre del Birrificio Leonessa sposare i piatti del Bivio, piccola trattoria bresciana situata nella zona di Sant’Eufemia. Da tempo volevo parlare delle birre di Nicola Zanella e giunge a proposito questa iniziativa congiunta per iniziarne la conoscenza. Quattro gli appuntamenti – 12/13/19/20 Aprile – unico il menu approntato da Paola Abiatico: Antipasto all’Italiana – selezione di salumi con sottoli e sottaceti caserecci, Rotolo di pasta di segale nel sugamà con silter e zucchine al burro di Bagolino, Girandole di vitello marinate alla senape e patate al sale affumicato norvegese. Tra i salumi le ottime coppiette di maiale della macelleria Orizio di Castegnato, il lardo nostrano, la coppa e il salame “Montisola” del salumificio Nurcinus di Borgosatollo. Il “sugamà”, asciugamano, è un rotolo di pasta cotto nello stesso, farcito con Silter camuno e condito con burro. Del Bivio ricordo un periodo di frequentazioni nel 2004, anno della sua consacrazione veronelliana – le mariconde in brodo piatto “sole” dell’anno – durata sino alla fine pubblicazione dell’omonima guida. Cucina essenzialmente “bresciana” con qualche contaminazione sarda – il marito Giampietro Mura -, il Bivio pare intenzionato a scuotersi da un periodo un poco in ombra, non ultimo il brutto episodio di cui è stata vittima Paola: una rapina nel suo locale che le ha lasciato, spavento a parte, un doloroso problema al ginocchio. Il nostro e mio personale augurio che queste serate siano incoraggiamento e sprone, a lei e a tutta la sua famiglia compresi i figli Stefano ed Enrico.

Con le birre di Nicola ho avuto un primo contatto all’inaugurazione del suo birrificio, ma l’aver assaggiato per prima una Bubamara fresca di preparazione mi aveva privato della sufficiente pulizia di palato per assaporare l’American Rye, un recente incontro in quel di Botticino mi ha permesso di valutate con più serenità sia le due birre già degustate, e la maggiore maturazione della Bubamara mi ha permesso di coglierne i sentori agrumati – pompelmo rosa tra gli altri – non più penalizzati da un amaro sin troppo pronunciato ed invadente. Sempre interessante l’American Rye, complessa e bevibile al tempo stesso come giustamente riportato nelle note di presentazione e gradita sorpresa la Rising Sun, morbida e tonda ma per nulla stucchevole, ripresa ed equilibrata da una luppolatura in perfetto stile “Leonessa”. Ma delle sue birre torneremo a parlare.

 

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