L’alt(R)a Lombardia

Confessiamolo, esiste ormai una pletora di eventi enogastronomici, col rischio di creare nel pubblico degli appassionati, dei curiosi, ma anche degli addetti al lavoro, una sorta di nausea da “frequentazione” del  cibo e del vino – ci stiamo arrivando anche con la birra -. E se alcune volte è condizione sufficiente leggere con un poco di cura locandine e avvisi di ogni tipo per separare il grano dalla gramigna, o meno drammaticamente le cose buone da quello meno buone, altre non basta. Complici la nostra disattenzione, la scarsità o lacunosità delle informazioni – non voglio essere inutilmente polemico -, ci si trova talvolta a varcare la fatidica soglia ed entrare in un mondo surreale, dove, esperienze personali ripetute, accanto ad alcuni validi produttori dai visi tra l’affranto e lo sgomento, sono collocati rivenditori e commercianti che sotto insegne a caratteri cubitali vendono una miriade di prodotti che con le indicazioni dell’evento, e con le nostre speranze, ben poco hanno a che spartire. Intendiamoci lungi da me avere qualcosa di personale con chi non producendo propone una sua scelta di vini, di formaggi o salumi, solo preferirei sapere in anticipo di che morte devo morire. Ci mancherebbe contestare poi grandi produttori di birra o di dolciumi, che hanno tutto la ragione di vendere ciò che producono in quantità davvero importanti, solo mi piacerebbe non si mescolasse tutto , in una sorte di “melting pot” alimentare che rischia di trasformarsi da ricca pietanza a non ben identificata “sbobba”.

Questo per introdurre un “piccolo” evento voluto da Enrico Togni, viticoltore di montagna, per far conoscere la sua ultima creatura: San Valentino, Erbanno in purezza a regalare un bel vino, fresco e speziato. Purtroppo non ho potuto partecipare alla mattinata da trascorrere in sua compagnia per i filari di quell’uva autoctona della Valle Camonica, a rischio di estinzione al pari di altre e, ad onor del vero, sono giunto verso la fine della degustazione che ha visto diversi produttori locali presentare i propri vini “irrobustiti” dalla presenza dei formaggi di Andrea Bezzi, delle Frise di Artogne, dai salumi di Antichi Sapori Camuni, dalle spongade, dai pani, dalla biscotteria dei Salvetti. Sì perché Enrico è uno che tiene alla sua terra, che ci crede come lui stesso ama dire, e i suoi successi, le sue aspirazioni, vuole siano condivise, diventino patrimonio comune. Non è il solo fortunatamente, almeno tra le realtà presenti, ma, lasciatemelo dire, il suo pensiero non è sempre, e da tutti, egualmente condiviso.

Questo breve scritto vuole essere allora una semplice carrellata di nomi, arricchita qua e là da alcune note,  ma anche l’esplicita dichiarazione delle condizioni in cui Enrico ha operato. Non c’erano istituzioni presenti , televisioni locali – invitate all’evento -,  stampa ,  io conto poco o nulla e poi ero presente per invito, amicizia e immeritata stima da parte dell’organizzatore. Esplicita la volontà “di creare qualcosa di bello e non troppo affollato, dove la gente possa parlare”. S’inizia dal nome, “L’alt(R)a Lombardia, degustazione vini Valcamonica, ad ospitarla l’Hotel Ristorante Aprica di Darfo Boario Terme. La lettera (R), evidenziata e rimovibile trasforma il titolo in “alta Lombardia”, a segnare l’appartenenza geografica e, se presente, a ricordare come questa sia una delle altre parti della regione, una di quelle terre di un vino ancora misconosciuto e spesso dimenticato, ché per molti, bresciani e non, pare esistere la sola Franciacorta.

Eppure della viticoltura locale troviamo tracce sin dal medioevo e il testo più antico sull’argomento pare essere un atto del maggio 845 che parla del’assegnazione al clero monzese di una vigna in quel di Breno. Risalendo il corso degli anni con un balzo di un millennio scopriamo che nel 1869 la superficie vitata della valle è di 1.841 ettari per arrivare al massimo di 2.608 nel 1956 e precipitosamente trovare il suo minimo nel 2001 con soli 85 ettari occupati. Da lì la ripresa, con l’individuazione di “tre zone naturalmente vocate alla vite”,  per arrivare agli attuali 140 ettari circa. Chi volesse maggiori informazioni sulla storia della viticoltura in Val Camonica può consultare Una terra di vigneti scolpiti nel vivo sasso di Oliviero Franzoni, a cura dell’Associazione Al Tórcol, dal quale ho tratto la maggior parte di questi dati e la citazione integrale prima riportata. La stessa associazione organizza tra un paio di settimane a Losine la 10a Sagra del vino di Vallecamonica.

L’ordine in cui cito le aziende agricole e vitivinicole che hanno partecipato alla degustazione è quello riportato nella brochure consegnatami. Agricola Vallecamonica di Alex Belinghieri, conosciuto per i suoi bianchi in purezza, da solo Incrocio Manzoni il Bianco e il Passito dell’Annunciata, da solo Riesling Renano il Bianco delle Colture e i suoi rossi da Merlot, Marzemino e vitigni locali: in prevalenza nel Ciass Negher da tavola, in piccola parte nell’IGT. Discorso a parte per il Cru Storico, che sarà commercializzato a fine anno, metodo classico da vitigni locali a bacca rossa che ha goduto di un affinamento per 12 mesi  sui fondali del Lago d’Iseo (spesso ci si dimentica che questo lago bresciano “introduce” la valle). Cantina Bignotti, I Cultivar delle Volte con il Cultivar delle Volte rosso, primo vino aziendale seguito  dal Cultivar delle Volte “Collezione Fenocolo”, IGT da uve Merlot, Marzemino e Cabernet e dal loro primo bianco a IGT da uve Muller Thurgau con una piccola aggiunta di Chardonnay. Nella loro gamma, e dalle stesse uve,  anche un Brut: il Cultivar delle Volte Spumante V.S.D.Q. primo spumante della zona. Ultimo nato il Cultivar delle Volte Valcamonica Merlot IGT. Az. Agricola Cascina Casola che presentava al suo esordio il Pare, bianco da Incrocio Manzoni in purezza. Cantina Flonno, Soc. Agricola di Sandro Sorteni e Giacomino Lardelli, che conoscevo per il suo Grandimani Merlot in purezza, più volte degustato, dall’evocativa etichetta ora “accompagnato” dai recentissimi Rituale, 100% Marzemino, e Grandidoti, 100% Riesling Renano. Peccato non essere riuscito ad incontrare Sandro: mi riprometto di farlo al più presto. Azienda Agricola I Nadre, giovane realtà che mi ha sorpreso con il Cris 2009, loro primo spumante a metodo classico, principalmente da uve Pinot Nero con piccole aggiunte di vitigni a bacca bianca. Anche questo vino è di recentissima proposta. Si affiancano alcune annate di Via Lunga – 2006, 2007 – vino a base di Cabernet e Merlot. In serata, durante la piacevole cena al Rosso di Sera di Alberto Giurini, che ha chiuso per noi l’evento, ho provato anche il 2008. L’azienda elabora anche un bianco, il Barlume. Rocche dei Vignali, Soc. Coop. Agricola, tra le fondatrici del Consorzio Vini Valcamonica con la Cantina Bignotti e Togni-Rebaioli. Baldamì a base di Marzemino e Merlot, Assolo, Merlot in purezza, Camunnorum, il loro fiore all’occhiello che vede utilizzati Merlot, Marzemino e Cabernet e Coppelle, un bianco a base Incrocio Manzoni, Riesling Renano e Chardonnay costituiscono la loro gamma. Az. Agricola Scraleca, qui giustamente presente con un bianco, il Griso, Incrocio Manzoni 6.0.13 in prevalenza e Riesling per la restante parte, è presente nei miei ricordi per due oli extravergini “estremi” come collocazione geografica e un’ottima farina da polenta. “Last but not least” il “padrone di casa”, Togni- Rebaioli con il protagonista della giornata, il S. Valentino, 100% Erbanno, vitigno autoctono felicemente interpretato da Enrico. C’erano anche il Lambrù, Marzemino, Merlot e Barbera, il 1703 da uve Nebbiolo in purezza, il Vidur una Barbera sempre in purezza, il Rebaioli Cav. Enrico, 100% Merlot e il Martina, dedicato alla figlia, 100% Schiava.

Tra loro più di un vino interessante, e parecchi più che decorosi per una realtà vinicola che stenta a proporsi, spesso tra gli stessi consumatori e ristoratori della valle, che, quantomeno, avrebbe tutto il diritto di una prova, di una possibilità e che naturalmente si gioverebbe di una comunicazione più articolata e corale: ne è prova quest’evento dove si potevano apprezzare le sinergie potenziali con i produttori di altre particolarità della Val Camonica come alcuni suoi grandi formaggi, vaccini e caprini, salumi sconosciuti in altre parti del bresciano, slinzeghe, violini, bergne …, pani, paste e prodotti da forno a base di farine di segale, di castagne … Prodotti che potrebbero davvero costituire le fondamenta di un turismo enogastronomico di qualità, presente spesso nei discorsi e nei comunicati stampa ma tristemente assente o poco valorizzato nella realtà.

5 commenti Aggiungi il tuo

  1. sandro ha detto:

    Ringrazio Enrico per aver dato a me e alle persone presenti (tutte molto interessate) la possibilità di inerpicarsi tra i filari che esprimono anche senza parole la vocazionalità della nostra terra. Ne è la prova la piacevole sorpresa dell’ erbanno espressione di quel versante, di quel vigneto e di quell’uomo che ha creduto e crede in tutto questo.
    Carlos, penso che con le tue ultime righe hai perfettamente messo a fuoco l’argomento, chi vuole intendere intenda….non ci siamo visti ma ci sentiamo quando vuoi.
    Ciao Sandro

    1. Carlos Mac Adden ha detto:

      Grazie per il commento Sandro, come dico nel post sono arrivato tardi e mi hanno informato della tua presenza mattutina. Non è cambiato alcunché, entro le prossime 2 settimane troviamo il modo d’incontrarci: non ho volutamente provato i tuoi vini perché è mia intenzione farlo con te.
      A presto.

  2. Grazie per l’attenzione che da sempre dai ai nostri prodotti della Valcamonica Carlos. Purtroppo non sono riuscito ad essereci in quanto sono in viaggio di nozze. Spero di vederti presto in Valcamonica e magari di poter assaggiare insieme qualcosa. Grazie a Sandro e a Enrico che sicuramente avran ben presentato i miei prodotti anche in mia assenza!
    A presto!

    1. Carlos Mac Adden ha detto:

      “Purtroppo” perché sei in viaggio di nozze??? Ma auguri sinceri! Che di eventi come quelli ce ne saranno senza dubbio altri, di nozze mi auguro proprio di no … Un affettuoso abbraccio ad entrambi.
      Carlos

      1. Ehehe..noo….Purtroppo perchè non sono riuscito ad esserci! Nozze mie no di certo! ho sicuramente trovato la mia giusta compagna di vita definitiva ! grazie degli auguri Carlos! a presto!

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