Ho rinunciato quest’anno al consueto elenco di proposte per il pranzo di Pasqua, non voglio tediare con le ragioni di questa mia decisione, peraltro composita, frutto del concorso di più motivi. Ma la richiesta di un amico, mi chiedeva alcuni indirizzi bresciani, mi ha convinto a stenderne uno brevissimo sulla Colomba Pasquale, dolce simbolico che può dare un piccolo tocco ad ogni mensa allestita per quel giorno. Come più volte ribadito per il panettone, la composizione è molto simile, escludo a priori le versioni farcite con creme, ricoperte di cioccolato o con altre elaborazioni e m’interesso di alcuni panifici o fornerie che la offrono per l’occasione. Come non parlo, mi piace precisarne i motivi, delle non poche pasticcerie di Brescia e provincia che sono in grado di prepararne di ottime. Per me i dolci a lievito naturale, o lievito madre o pasta acida che dir si voglia, sono di pertinenza dei fornai, di chi lavora il pane ogni giorno, dolci come il panettone e la colomba mi suggeriscono un’immagine da quello derivata, anche se arricchita da altri ingredienti. Sono ragioni legate al mio modo di vedere le cose, personale e giustamente opinabile, preferisco lasciare alla pasticcerie le morbide e delicate creme, le croccanti sfoglie, le frolle che profumano di burro, la lavorazione del cioccolato…
Forte di questa premessa riporto alcuni nomi, aggiungendo dove possibile il link a un sito o una pagina facebook certamente più generosi d’informazioni. In città Mauro Marini, Via Solferino 26, un pizzico di genio, uno di sregolatezza per uno dei personaggi di questo settore, Maurizio Sarioli, Via dei Musei 18, capacità e riservatezza, Armando Guerini, Voglia di Pane in Via Ducco 13, provate alcuni dei suoi pani con tante farine particolari. In provincia parto da Fabrizio Zucchi, F.lli Zucchi a Mazzano, Via Conciliazione 19, recentemente intervistato per Sapori Bresciani sul Corsera locale, poi ma tutti in ordine assolutamente casuale , Beniamino Bazzoli, Linea Pane a Odolo, in Via Mazzini 49, fucina d’idee e competenza, Roberto Perotti, Forneria Perotti in Via Trieste 27 a Lumezzane, segretario nazionale del Richemont Club Italia e Last but not least Pietro Freddi a Casto, Fraz. Famea, ma anche a Vestone in Via Perlasca 21, di lui ho parlato, sempre sul Corriere, in occasione del Natale 2012: analoghe considerazioni valgono per le sue colombe… M’immagino di aver trascurato ben di più di un nome, nessuno me ne voglia, le mie esplorazioni non hanno sponsor economici o di tempo, che come sempre sottraggo ad altri impegni. É anche un invito a segnalarmi, restando in argomento, forni degni di nota.
Senza sterili polemiche non prendo neppure in considerazione le offerte a pochi euro, talvolta meno del pane, che appaiono in questo periodo nella grande distribuzione. Capisco che per alcuni, anche più di quelli che pensiamo, è l’unico modo per avvicinarsi a questo dolce, ma entriamo in una dimensione di cui non voglio, almeno qui, parlare: una buona colomba artigianale, tralasciamo il confezionamento, per tempo impiegato, materie prime utilizzate (dal burro alle farine, dal miele ai canditi, dalle mandorle alla vaniglia), l’assenza di qualsivoglia conservante o semilavorato, difficilmente può costare meno di 16/18 euro al kg. Anche queste sono scelte.
Utilizzo con grande piacere questo laconico post per augurare a tutti voi una serena e Buona Pasqua…