«… questa è una Guida dei Ristoranti, non degli chef o delle cucine. E un locale è anche servizio …, cantina, piacevolezza dell’ambiente, …» Inizia pressoché in questo modo l’introduzione alla guida 2015, le firme sono quelle dei suoi curatori, Clara Barra e Giancarlo Perrotta, e che ciò venga precisato in un’epoca di chef/personaggi non può che farmi piacere. Vero, un locale è insieme anche complesso di cose e l’insieme è maggiore della pura somma di ogni singola voce. Ancora ottimismo (date un’occhiata al post della precedente edizione) nelle loro parole: «Fortissima la ristorazione italiana, alla faccia della crisi del Paese…» qui qualche ristoratore potrebbe arricciare il naso, ma è giusto calare tale affermazione nel contesto complessivo dello scritto e subito dopo un commento in larga parte comune alla Guida dell’Espresso «I gestori reagiscono con nuove idee, nuove tipologie di locali, nuove formule…», paiono emergere anche qui locali diversi, etnici, trasversali, con formule che includono approcci e orari più rispondenti alle mutate esigenze dei potenziali clienti (comprese quelle strettamente nutrizionali, come l’indubbio aumentare del numero di persone affette da allergie e intolleranze).
Un altro commento balza all’occhio, specie per chi, come il sottoscritto, da anni dedica la maggior parte del suo tempo a scoprire i tanti piccoli/grandi produttori del territorio «… abbiamo riscontrato una cucina più concreta, legata soprattutto a prodotti italiani, finalmente realizzata non con il mero scopo di stupire ma di esaltare con genialità gli ingredienti, …).
Ricordiamo che qui i voti vengono espressi in centesimi, che la vetta è occupata dai ristoranti con punteggio dai 90/100 in su e che esistono ben tre categoria con specifica classificazione: i gamberi per osterie, trattorie, le bottiglie per le vinerie, i boccali per le birrerie e, ma non abbiamo esempi nella nostra provincia, i mappamondi per i locali etnici. In questi casi il vertice corrisponde al numero 3.
Primo locale segnalato è la Dispensa Pani e Vini di Adro (loc. Torbiato) con – 80/100 -, poi il Gaudio di Barbariga – 84/100 – per arrivare al capoluogo con I Capitelli – 74/100, Carne e Spirito, senza voto, Fermento , due boccali, l’Osteria La Grotta, un gambero, la riconferma della sua posizione ai vertici italiani – 3 bottiglie – per Lanzani, ancora senza voto Il Lorenzaccio e cede un punto il Nineteen19 a – 75/100 -. Ancora ai massimi, tre gamberi, La Madia di Brione , a seguire Al Gambero di Calvisano – 88/100 -, esordisce per il Gambero Da Nadia di Castrezzato – 75/100 -, poi Carlo Magno di Collebeato, senza voto, e con il massimo punteggio per Brescia e provincia – 89/100 – il Miramonti l’Altro di Concesio (loc. Costorio). Riconferma i – 78/100 – Barboglio de Gaioncelli di Corte Franca e aumenta di un punto nella frazione Borgonato il Due Colombe a – 83/100 -. Sempre a 84/100 l’Esplanade di Desenzano del Garda come il Rose e Sapori dell’Hotel Villarosa a – 76/100 -. Due esordienti, tra loro molto diversi, per Erbusco: Burro & Alici, due gamberi, e LeoneFelice a 80/100 (il nuovo corso dopo l’addio del Maestro Marchesi). Esordio anche qui folgorante ma non così clamoroso come per Espresso e Michelin per Lido 84 – 83/100 – che difatti non penalizza Villa Fiordaliso orfana di Riccardo Camanini, entrambi i locali sono a Gardone Riviera, distanti poche centinaia di metri. Ben quattro le segnalazioni per Gargnano: La Grande Limonaia del Lefay Resort – 80/100 – in calo di un punto come La Tortuga egualmente a – 80/100, – 77/100 – per il Vicovetere (loca. Villavetro) e – 86/100 -, in crescita di un punto per Villa Feltrinelli. A Gavardo Capoborgo – 75/100 – e in località Soprazocco Pegaso , due gamberi. Sempre due bottiglie per Il Volto ad Iseo. Entra in guida la Cantina del Baffo a – 76/100 – e rimane senza voto il Monte Baldo entrambe a Limone sul Garda. Anche Manerba sul Garda annovera quattro locali in guida, precisamente il Capriccio, senza voto, il Dalie e Fagioli, due gamberi, Il Gusto, due gamberi, e Rolly in ascesa a – 82/100 -. Sempre sul Garda si continua a Moniga con Al Porto – 79/100 e L’Osteria Suer & Garbino, – 79/100 – in procinto di cambiare sede e nome dell’insegna (ma fermo restando proprietà, chef e collaboratori). Ci si sposta dal lago per giungere a Montichiari – 78/100 – di Dal Dosso Salamensa ma vi si ritorna immediatamente con i – 78/100 -, in ascesa di un punto, dell’Aquariva di Padenghe sul Garda. A completare l’invidiabile duo della provincia bresciana l’Osteria della Villetta dal 1900, tre gamberi di Palazzolo sull’Oglio. Anche quest’anno due bottiglie per Il Vecchio Larry di Pontoglio (ieri, 7 Dicembre, era il 58esimo compleanno di Larry Bird), – 80/100 – per il Leon d’Oro di Pralboino, – 77/100 – per L’Antica Trattoria alle Rose e – 76/100 – alla Locanda del Benaco mit Caffè , sempre a Salò completa la triade di locali l’Osteria dell’Orologio con un gambero. Ancora lago per gli – 80/100 – de La Dispensa di San Felice del Benaco. Due gamberi all’Osteria dei Tre Cantù di Serle. Sirmione è presente con la Rucola – 80/100 – un punto in più rispetto al passato, e Antica Trattoria La Speranzina, senza voto. A chiudere le recensioni «bresciane» il Kro di Temù, senza voto, e l’esordiente San Marco Locanda con Ristoro 1727 di Toscolano Maderno a – 80/100 -.
Ricordo che «la dicitura senza voto non identifica un locale dal punteggio basso, sono piuttosto quei posti classici, anche un po’ statici, che garantiscono uno standard, affidabili, ma di cui forse è difficile trovare qualcosa di nuovo». Stesse considerazioni del post precedente per i link ai locali (con l’aggiunta che anche con budget importanti è possibile fare errori piuttosto banali…)