Circa due mesi fa, il 19 Novembre se non erro, la caduta di una frana rendeva pressoché impossibile l’accesso alle Frise, azienda agrituristica della famiglia Martini, nota in tutta la provincia, presumo anche oltre, per la produzione di ottimi formaggi caprini. Del resto penso che nessuno possa contestare a Gualberto Martini il ruolo di pioniere bresciano in questo campo. Dai caprini freschi a coagulazione acida o lattica, al Fatulì della Val Saviore, formaggio di capra bionda dell’Adamello caratterizzato da un’affumicatura in cui non può mancare l’apporto aromatico del ginepro. Dagli erborinati di capra al Frisel, pasta compatta capace di stagionature importanti. Immaginate per un attimo cosa possa significare per una realtà di nicchia come questa, che vive anche della ristorazione offerta nei fine settimana, rimanere isolata per tanto tempo, specie sotto al periodo natalizio, importantissimo per la continuità aziendale.
Dovevo incontrarlo all’ultima riunione a cui ho partecipato per il progetto Cam-on-Eat sulla tradizione culinaria della Val Camonica (entrambi facciamo parte del relativo comitato) quando siamo stati informati della sua assenza proprio per l’incidente occorso. Apprendo ora, grazie a un messaggio di Slow Food, che dopo tanto penare la strada, non particolarmente agevole specie nell’ultimo tratto anche in condizioni normali, è stata riaperta e che Le Frise riprendono l’attività con un avvenimento degno di nota: il venticinquesimo compleanno della Guida delle Osterie (loro vi appaiono da sempre) che verrà festeggiato in una Cena delle Osterie il 2 Febbraio a Milano.
Di là da questa occasione mi piace l’idea di lanciare da questo blog una piccola iniziativa: da qui a Pasqua (ma nessun impedimento a prolungare la cosa) visitiamo Le Frise, riscopriamole, ricordandoci che la ristorazione, assolutamente interessante e giocata oltre che sui formaggi, sulle carni e sui salumi aziendali, è offerta il sabato sera e la domenica a mezzogiorno ( a meno non siate un gruppo di minimo 12 persone e concordiate la vostra presenza). Le vostre esperienze, sensazioni, ricordi troveranno, se comunicate, felice accoglienza sotto il breve post che mi è parso più che giusto dedicare a Gualberto, alla sua famiglia e ai suoi collaboratori. Perché se ancora possiamo vantarci dei tesori di una provincia purtroppo colpita e minacciata da inquinamento e non sempre brillante comunicazione, lo dobbiamo a realtà come questa, ossia alle persone che le abitano e danno vita. Vi aspetto (se poi si volesse organizzare un gruppo come richiesto dalla caratteristiche della cucina e dai tempi della produzione possiamo sentirci qui come sulla pagina fb di MadeinBrescia).
P.S.: non avendo trovato immagini nel mio archivio ho utilizzato uno scatto presente sul sito aziendale, rimango naturalmente a disposizione per ogni evenienza. Alle Frise ho dedicato un pezzo apparso sulle pagine bresciane del Corriere della Sera – Fatulì e caprini, il senso di Gualberto per il latte di bionda dell’Adamello -.