Per chi minimamente mastica di cinematografia «La strana coppia» (The Odd Couple), film del ’68 diretto da Gene Saks, richiama senza esitazione alcuna i volti, e la bravura, di Jack Lemmon e Walter Matthau. La nostra «strana coppia» è formata da Adriano Liloni e Ludovico Cominardi, coppia di recente formazione, ancora intenta ad annusarsi reciprocamente per scoprire quali altre vene di follia danno senso al loro incontro: due serate (Sovversive) il risultato sinora condiviso. Di Adriano qualcosa sapete, quanto meno delle sue doti istrioniche e del suo, sincero sino al masochismo, amore per i buoni prodotti, quelli veri, onesti al pari dei loro produttori, di Ludovico posso dirvi che è per me conoscenza freschissima, sono passati pochi mesi da quando, grazie a una telefonata dell’oste gnomo, ho varcato la soglia del suo locale e gustato i suoi piatti, segnati dai trascorsi d’oltralpe e da una concezione della cucina tanto rigorosa quanto ricca d’inventiva. Li uniscono, seriamente, la stessa onestà intellettuale e la passione per le materie prime, cercate con certosina pazienza, in barba a convenienze, convenzioni e desideri di facili guadagni.
Necessita però parentesi, ché da un poco di tempo mi mancava l’aggettivo «sovversivo»: qui due persone ad incarnarne venti, duecento, quanto meno ad entusiasmo, coerenza e un accenno di quella follia prima sfiorata. Mi mancano i Sovversivi, forse non tutti perché non tutti conosciuti, ma alcuni sì, senza esitazione, mi manca quella miscela poco fa descritta. Mi mancano i loro prodotti, vero che una buona parte posso comunque procurarmeli, ma privati della diretta presenza di chi li realizza sono altra cosa, meno esplosiva, meno chiassosa e solare. Niente accuse o colpe, se ci sarà la volontà li ritroveremo, altrimenti un pragmatico «doveva andare così» risolverà il caso. Per chi non li conosce può essere utile guardarsi quanto su queste pagine è stato scritto sui loro passati raduni.
Due serate, dicevo, all’insegna dello scambio, sorta di omeopatico Gelinaz Shuffle, con la prima realizzata lo scorso 23 Giugno presso il ristorante Da Ludo a Montichiari e la seconda il 27 Luglio presso la trattoria Pegaso a Soprazzocco di Gavardo. Utilizzo di prodotti Sovversivi, un pizzico di goliardia, tanto lavoro e competenza, e un costo commovente per onestà e accessibilità (ma qui siamo oltre) con dei risultati assolutamente degni di nota. Ho avuto il piacere di essere presente ad entrambe le cene e per riaprire i post di MadeinBrescia mi è parsa da non perdere l’occasione di condividere virtualmente quanto proposto ma ancor più quanto suggerito dietro le quinte.
Del primo incontro riporto brevemente il menu, del secondo anche qualche immagine e considerazione: identico lo spirito, forse più in sintonia il pubblico la serata alla Pegaso ma temo di essere condizionato dal suo dopocena in questo mio appunto…
I serata Sovversiva
Frittelline di ceci e Primo Amore, Crostone di pane alle noci con caprino e indivia agrodolce
Gazpacho di lattuga, cetriolo, peperone alla lombarda, composta Adamo e gnocchetti di caprino
Battuta di Fassona piemontese e scaglie di capra stagionato
Grezzi alla pula di nocciole, uova di voliera del gallo ripieni di caprino e patate
Casarecce di Mauro Musso löertis e crema di caprino
Maialino da latte con cotenna croccante e fonduta di capra, mele e miele
Vulcano di agnello e semi di girasole con crema di mais e zucca
… non è la Cassata: cialda al marsala, crema di nocciole Amaltea e Biancomangiare di capra
Vini in abbinamento scelti da Andrea Boero e Simone Liloni
Che dire se non rilevare l’indubbia valenza di Ludovico che, a vista, ha corso tra i fornelli praticamente da solo, novello giocoliere di sapori e consistenze, questa volta alle prese con i formaggi di Patrizia Vanelli, Le Ramate nell’alessandrino, la pasta di Mauro Musso, la Casa dei Tajarin, anche lui dal Piemonte, provincia di Cuneo però e la crema di nocciole Amaltea di Laura Mengucci e Cinzia Temellini. Ne parlo, faccio nomi e cognomi per due ragioni, meglio tre dove la terza è che non chiedo e non ricevo alcunché per questo, la prima solleticare la curiosità di qualcuno, la seconda gratificare chi fa il suo lavoro onorando le sua capacità .
II Serata Sovversiva
Grana di Montagna di Andrea Bezzi
Tonno di coniglio alla moda di madama Nadia
Insalata del pastore in cesto croccante
Riso Zaccaria con porcini freschi al timo
Tajarin di Mauro Musso con ratatuia di verdure
Anatra laccata con confettura di melone bianco
Agnello in crosta al pistacchio
Dolce con cioccolato mou e salgemma
Vini in abbinamento scelti da Simone Liloni





Anche qui, ma con la presenza fondamentale di Nadia Zampedri, Ludovico a giostrare con i fuochi e a ribadire, entrambi, come la cucina, il cibo, siano miscela unica e irraggiungibile, quando buoni, di vitalità e sorrisi, convivialità e tecnica, capacità e coerenza. Anche qui prodotti Sovversivi di fatto, come il formaggio Bio di Andrea Bezzi, il riso Zaccaria: mannaggia questo Piemonte! A salvare la provincia i vini, lasciatemi citare, anche se non dimentico certo – Come farlo? – il Timorasso di Paolo Carlo Ghislandi de I Carpini, il Rismen e il Groppello dei Fratelli Pietta, il Lugana di Marangona, il Chiaretto de La Basia, il Riserva degli Angeli dei Lazzari…
Alcuni di questi produttori ci hanno poi seguito per un dopocena in cieca, ricco di sorprese e sensazioni affatto interessanti e sicuramente Sovversive perché spoglie da condizionamenti, da comunicazione martellante, da etichette status symbol, da bere militante… Il vino come cultura ed espressione della vigna e delle persone che ne hanno cura, il vino da bere in compagnia anche se, mi perdonino le signore e i signori poco interessati, qualche masturbazione mentale su sentori e ricordi ce la siamo concessa.
grazie per il bel racconto. Ci sprona a continuare sulla via del bene. ah ah ah l’oste gnomo.