Là era amore incondizionato, anche un poco eccessivo se vogliamo, concesso con magnanimità per ogni cosa rievocasse una Napoli da cartolina: la luna, la tarantella, l’immancabile pizza… Del resto cosa chiedere d’altro ad un ammiccante Dean Martin? Qui l’amore ha parametri diversi, lo si concede a ragion veduta come più volte ripete Luigi Caricato, oleologo « parola che ancora non compare nei dizionari … (utilizzata) … per precisare il proprio lavoro intorno al mondo degli oli di oliva». La scena quella della seconda edizione di That’s Garda, «evento dedicato all’olio e al turismo … promosso dal Consorzio Olio Garda DOP» e ideato da Sandro Conforti che, come spesso accade agl’ideatori, svolge pressoché integralmente dietro le quinte il suo gravoso compito.
Sono trascorsi una quindicina di giorni dalla domenica che ha visto gli spazi dell’Antica Cascina San Zago riempirsi, nonostante la poca clemenza del tempo, di persone intente ad ascoltare, degustare, interrogare. Alle 10.00 una tavola rotonda che ho moderato con piacere e relativa facilità, visto il livello e la misura di ogni relatore S’inizia con la presentazione e i saluti di Andrea Bertazzi, vicepresidente del Consorzio, per entrare subito nel vivo con intervento di Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della regione Lombardia: «La nostra agricoltura è fatta di Specialities e non di Commodities, è un’agricoltura distintiva di cui la produzione olivicola del Garda ne è diretta testimonianza… Prendiamo il caso concreto degli Agriturismi, aumenteremo ai fini della classificazione le percentuali di prodotti propri e di prodotti locali, il traguardo è l’utilizzo negli agriturismi lombardi del 100% di prodotti lombardi». In riassunto un «alzare l’asticella» della qualità, dell’identificazione con il territorio: una tipologia dell’offerta ristorativa che deve sempre più essere «ambasciatrice» delle produzioni agroalimentari locali.
La parola passa poi Luigi Caricato che, come per l’esordio di That’s Garda, parla di «Area prestigiosa, felice, specie se messa a confronto con altre aree olivicole italiane… Qui è necessario costruire, impegnarsi, affinché tutto questo si perpetui… Il target è indubbiamente un turismo di qualità, necessario quindi andare oltre la mera funzione di custodia di uno status quo, è necessario fare cultura…», qui il tono si fa giustamente critico «Manca lo studio, ci deve essere da parte di tutti gli operatori della filiera una documentazione continua unita al confronto con altre realtà: il turista viaggia, incontra e chiede nuove modalità di offerta e presentazione del patrimonio territoriale… Ad oggi non esiste uno specifico Turismo dell’olio, occorre reinventare gli esistenti Musei, aggiornare e far crescere la componente esperienziale, sempre più richiesta e in continua evoluzione: in altri termini rimodellare il passato e non semplicemente replicarlo». Un accenno a conclusione sul Turismo «accessibile» per tutti che deve andare oltre i requisiti di legge per essere veramente efficace.
Ancora appelli a «un salto di qualità più che mai necessario», congiunto all’imperativo di «aprirsi agli altri, ad altre esperienze» con l’elenco di alcune cifre assolutamente significative « Otto milioni di turisti nel corso del 2018 unicamente per la sponda bresciana» nelle parole di Luigi Alberti, Vicepresidente del Consorzio Lago di Garda Lombardia. Sui temi della «molteplicità dell’offerta offerta dal territorio, con una proposta enoica articolata in più tipologie, capace di soddisfare le necessità di abbinamento cibo/vino dall’antipasto al dolce» ma anche su considerazioni estremamente pratiche, erroneamente date per scontate come le caratteristiche della strutture ricettive «che partono, l’estero insegna, dai bagni visti come biglietto da visita di una realtà capace veramente di accogliere, sino a particolari come la pulizia, l’ordine, la presenza di personale preparato e multilingue» si è espresso Carlo Veronese, Direttore del Consorzio Tutela Garda DOP.
Sull’importanza del vino, il Garda «ospita» le DOC Riviera del Garda Classico, con la zona d’elezione Valtènesi, Lugana, San Martino della Battaglia, piccola denominazione in pieno rilancio, e oltre ai vitigni a bacca bianca Turbiana e Tuchì, vanta la presenza di un vitigno a bacca rossa identitario come il Groppello, base di quel Chiaretto che vuole essere sempre più il vino bandiera della Valtènesi, si sono espressi Fiorenzo Detti, già presidente regionale A.I.S. nel quadriennio 2014-2018, e Alessandro Caccia, Vicepresidente A.I.S. Lombardia e Delegato provinciale per Brescia. In particolare Caccia ha ricordato la collaborazione dell’Associazione con gl’istituti alberghieri lombardi che vede la realizzazione dei primi due livelli dei corsi A.I.S. per le classi IV e V del corso di studi: a Brescia il tutto si concreta all’Istituto Andrea Mantegna, un modo per far crescere in questo particolare ambito chi di fatto sarà l’ambasciatore dei vini locali e non presso la clientela finali dei locali in cui opereranno in futuro.
Al termine dei lavori si è tenuta la premiazione del Concorso «Premio Olio Garda DOP» indetto dal Consorzio Tutela in unione alla Federazione italiana cuochi, al network Italia a Tavola e a Pentole Agnelli. Dedicato agli istituti alberghieri delle tre province che si affacciano sul Benaco – Brescia, Verona e Trento – richiedeva la realizzazione di un piatto dove l’Olio Garda DOP fosse attore caratterizzante. Vincitore con il miglior piatto è risultata la Fondazione Enac Lombardia CFP Canossa con una Pasta e fagioli con mousse di patate e tartare di sarde di lago, realizzato dagli alunni Salvatore Assenza, Nicolò Cherubini, Giada Aiardi e Valentina Archetti. Un premio speciale, dedicato alla figura di Enzo Della da parte dell’Associazione Cuochi Bresciani, per il piatto a più alto contenuto innovativo è andato all’interpretazione dell’Istituto di Istruzione Superiore Andrea Mantegna di Brescia con Ulivo nel piatto, degli alunni Lorenzo Capretti, Luca Prandelli, Nicola Ferrari e Angelo Apicella. L’intera premiazione ha visto la presenza di Carlo Bresciani, presidente Vicario nazionale della Federazione Italiana Cuochi e titolare di Cascina San Zago, dall’esordio di That’s Garda contenitore di pregio della manifestazione.
Un inno declinato in più espressioni per un alimento di grande valore nutrizionale, in grado, a questi livelli di segnare in modo inequivocabile e secondo i desideri di chi lo realizza qualsiasi piatto o ricetta, ingrediente ancora visto da non pochi come semplice condimento, visione del tutto riduttiva considerate le sue potenzialità. Per tacere di come l’olivicoltura – ne ha accennato Andrea Bertazzi – caratterizzi da più lati le sponde del maggiore lago italiano. Per tutta la giornata è stata allestita un’interessante rassegna di produttori con alcuni acuti di cui parlerò prossimamente.
Le immagini sono opera di Claudio Lazzarini, messe a disposizione dal Consorzio Tutela Olio Garda DOP. L’intera giornata è stata preceduta da una benedizione e da alcune parole di Frate Francesco, conosciuto anche come Frate Metallo: a lui il mio personale grazie per quando detto con percepibile passione e amore.