Poco importa sia GufettoeBasta, Farfallina 77, LoFaccioStrano, NaSdAk88, conta il non comparire con il proprio nome e cognome, non essere rintracciabile, offrire una proiezione in grado di criticare, denunciare, irridere, insultare… Mentre la sorgente è al sicuro, dietro ai tasti reali o virtuali di uno smartphone, di un PC, di un iPad… Che io rediga una serena recensione, ogni tanto accade, o sfoghi una delle tante inquietudini della routine giornaliera lui, il nickname, mi proteggerà, sarà barriera tra me e gli altri, tra il sottoscritto, cliente pagante e di conseguenza libero di esercitare il mio illimitato potere e lui, lei, l’esercente, il titolare, il cuoco, il pizzaiolo, il barista. Non scherziamo, il cliente ha sempre ragione, lo dicono anche gli esperti di marketing, perché non dovrei dirlo, urlarlo, pretenderlo, io? Così impara, informerò poi mia moglie, marito, amante, collega, amico, compagno, dirimpettaio: anche voi suvvia, comminate singoli pallini, solitarie stelline, se lo merita, così impara a rispettarci.
Le cose però talvolta cambiano, si sfoglia un quotidiano, evento sempre più raro, si scorrono i titoli degli articoli online, già più probabile, ed ecco che la nostra attenzione viene, è il caso di dirlo, catturata:
“Vermi sulla pizza”. E il cliente viene condannato per la recensione
Iginio Massari vince la causa contro una recensione negativa
Un ristorante denuncia un utente di TripAdvisor per una recensione negativa. E vince
Pesaro, scrive su TripAdvisor “Vino Acido”, l’oste denuncia. Cliente multato
…
Si potrebbe continuare, i titoli col passare del tempo si fanno più frequenti, al pari con le richieste d’informazioni, di aiuto, sui forum di assistenza dei portali di recensioni. Cosa sta succedendo? Non siamo più protetti? Siamo alla sbaraglio? Corriamo il rischio di essere messi alla pubblica gogna? Di dover subire denunce, processi, di dover pagare per quanto scriviamo? E ora, ora che faremo, dovremo forse ricorrere a psicofarmaci, strizzacervelli, per compensare difficoltà, frustrazioni, piccoli/grandi problemi quotidiani?
La paura serpeggia, si diffonde, contagia, corrode… Ma via signore, signori, qual’è il problema? Basta essere semplicemente un poco più accorti, evitare espressioni come «ladro», «truffa», «cibo guasto», smorzare i toni, darsi una calmata insomma, ecco, evitare anche, per quanto possibile, d’inventarsi piatti, cene, visite. Ricordarsi invece il nome di quel vino, di quella proposta del menu, non scambiare cameriere con camerieri, non essere razzisti, omofobi e magari essere un poco meno animalisti… Niente d’impossibile insomma, certo, capisco, magari non sarà più così divertente o gratificante come prima ma… Davvero, un pizzico di savoir-faire e potremo di nuovo scrivere, scrivere, recensire, giudicare… Magari, ecco, magari, dire con maggiore frequenza, con maggiori dettagli, la semplice verità, perché, sapete come si dice no? Male non fare, paura non avere.