Il tetto si è bruciato:
ora
posso vedere la luna.
Mizuta Masahide
(1657 -1723)
Non so quanti di voi abbiano letto il libro Cosa tiene accese le stelle di Mario Calabresi – Storie di italiani che non hanno mai smesso di credere nel futuro, pubblicato da Mondadori nel maggio del 2011 e presentato nel suo store con queste parole: «Calabresi ha ricomposto i frammenti di un tempo in cui si faceva fatica a vivere ma era sempre accesa una speranza, e di un presente così paralizzato da non riuscire a mettere a fuoco l’esempio di chi non ha smesso di credere nel futuro». A questo libro, al suo titolo si sono ispirati Simone Frassini e Stefania Reali nel 2012, quando hanno dato il via all’omonima azienda dedicata alla coltivazione e alla trasformazione di frutti, erbe… Ma non ci può essere migliore racconto del loro..
Siamo Stefania e Simone…due ragazzi che nel 2012 si sono lanciati nell’impresa di aprire una piccola azienda agricola in montagna.… “Cosa tiene accese le Stelle” è il titolo di un libro del giornalista Mario Calabresi; un libro che ci è stato regalato da Mamma Nadia e Papà Beppe quando eravamo ancora studenti ed iniziavamo a sognare il nostro progetto…troppo folle e difficile agli occhi di molti…Dopo aver frequentato l’Istituto tecnico agrario “G. Pastori” a Brescia (Stefania) e l’università della Montagna di Edolo (entrambi) …, ci siamo messi alla ricerca di una cascina con terreno per iniziare la nostra attività.Casualmente ci siamo imbattuti in un annuncio di vendita di una cascina abbandonata in quel di Ludizzo di Bovegno, alta Val Trompia (BS).Amore a prima vista e dall’inverno 2012 siamo partiti.Siamo partiti completamente da zero.I primi lavori sono stati i terrazzamenti del prato di circa 2 ettari, molto ripido e allora difficilmente coltivabile e la piantumazione di piccoli frutti (lamponi rifiorenti, more, ribes rosso bianco e nero, uva spina bianca e rossa, fragole e Goji) mele, pere, susine, ciliegie, albicocche, cachi, cotogne, giuggiole, nespole.Per le piante ad alto fusto, abbiamo cercato di orientarci su varietà antiche, come la Mela Cioca Rumela, la Renetta Grigia, la Alpistella, la Bella di Booskop, prediligendo le loro peculiarità piuttosto che puntare su alte produzioni.…Durante questi anni abbiamo aggiunto all’offerta anche la coltivazione di ortaggi e legumi secondo stagione che vendiamo freschi con consegne a domicilio e direttamente in campo.Gli ortaggi caratteristici sono le croccanti insalate ed erbette di numerose varietà, le biete arcobaleno, i cornetti come gli “stortini di Trento”, le zucchine, i fagioli di varietà antiche, le patate, i pomodori … e le zucche ……Da due anni, in primavera, iniziamo delle “semine” molto particolari! Programmiamo da maggio fino a settembre dei lanci di insetti utili (come la famosissima Coccinella!) al contenimento di afidi ed altri insetti dannosi alle nostre colture.L’utilizzo combinato di trappole cromotropiche ed esche, a base di aceto, ci permette di evitare completamente il ricorso a qualsiasi insetticida!La concimazione viene fatta, annualmente, esclusivamente con letame bovino maturo.L’impianto di irrigazione, su tutte le colture, è del tipo a microgoccia ed alimentato con acqua piovana raccolta in cisterne.Per il contenimento delle “erbacce” utilizziamo pacciamatura naturale, autoprodotta tritando ramaglie, liane e scarti dell’orto…Gran parte delle lavorazioni agronomiche e non viene fatta manualmente, a causa delle scarsa predisposizione del terreno alla meccanizzazione.…Attualmente in azienda abbiamo anche un apiario con 20 arnie che producono un ottimo miele di flora montana, castagno e tiglio. Abbiamo una stagione molto ristretta per la produzione di miele perchè preferiamo lasciare gran parte del raccolto alle nostre api per permettergli di passare al meglio i lunghi inverni.…Trasformiamo direttamente noi, esclusivamente frutta e verdura di nostra produzione,…Attualmente produciamo fiori edibili da utilizzare per arricchire numerose pietanze…Dalla primavera 2018 abbiamo aggiunto alla nostra produzione anche gli Sciroppi di Fiori, Frutta ed Erbe: ……Di sogni nel cassetto ne abbiamo ancora molti! …
Il sogno si è apparentemente infranto la notte tra il 14 e il 15 gennaio, una manciata di giorni fa, quando un incendio, sono al vaglio le cause, si parla di un malfunzionamento della canna fumaria, ha di fatto distrutto l’intera costruzione, bruciando le parti in legno, rendendo del tutto inutilizzabile il laboratorio dove producevano le loro conserve, facendo esplodere tutte le scorte dei prodotti sinora realizzati. Molti di noi avrebbero lanciato al cielo imprecazioni, sordi a quanto nel mondo continuava, continua, ad accadere, queste, invece quanto apparso sulla loro pagina social:
Non troviamo le parole…banale dirlo vero, ma in questo momento il nostro cervello si rifiuta di pensare a quello che è successo. Stiamo cercando di mettere insieme i nostri pezzi, tutto ciò che avevamo di materiale e tangibile è andato perduto. I ricordi li abbiamo nelle nostre teste, nei nostri occhi e nel cuore. Quelle “stupidate” terrene a cui ci si aggrappa per trovare conforto, per farti riaffiorare un bel momento, un odore o profumo che ti consola…non ci sono più. C‘è solo l’odore del bruciato che ti fa venire il nodo in gola.
Ci siamo noi, c’è Matilde, ci sono i nostri genitori, nonni, fratelli, zii, cugini…e tanti tanti amici, persone che ci vogliono bene e di cui noi, finora, non ci eravamo resi conto.
Siamo frastornati e ci muoviamo come automi. Abbiamo ricevuto tantissime chiamate e tantissimi messaggi di vicinanza, di aiuto, di solidarietà e non riusciamo a rispondere, al momento, a tutti perché sta capitando tutto troppo velocemente per noi.
Vorremmo ringraziare uno a uno chi ci sta aiutando, vorremmo guardarlo negli occhi, abbracciarlo e farci abbracciare. Siamo anche in imbarazzo per tutti ciò che stiamo ricevendo…troveremo il modo e il tempo per ringraziare tutti e per “sdebitarci” in un qualsiasi modo…
Vorremmo ringraziare i Vigili del fuoco…di tutte le caserme intervenute…i ragazzi della protezione civile, siete stati fenomenali…i nostri vicini di casa, pronti per noi…tutti gli abitanti di Bovegno, tutti, tutti…
E «tutti, tutti» gli abitanti di Bovegno sono stati bravissimi, si sono spontaneamente, coralmente, uniti, hanno affidato ad alcuni di loro il compito di coordinare, comunicare… La mia interlocutrice è stata, anzi è, che parliamo di un ben vivo presente, Elisa Guerrini, anche lei giovane, anche lei imprenditrice, allevamento caprino e produzione di ottimi formaggi il suo fare, che mi ha interpellato chiedendomi se potevo dare una mano nel diffondere la notizia, nel far sapere che loro, tutti, tutti, volevano dare continuità a quel sogno, anche se in prima battuta aiutare Simone Stefania e la piccola Matilde a ritrovare un poco di serenità, un alloggio… Non ho fatto altro che condividere quell’appello con Wilma Petenzi, Beppe Spatola, Giulio Tosini, Nicola Rocchi, Andrea Tortelli per far sì che i media locali se ne facessero carico.
L’ho poi diffuso, condiviso sulle mie pagine, sui miei profili, ora qui. Vorrei semplicemente continuare a far conoscere tutte le piccole grandi iniziative che ruoteranno attorno a loro, tutte nate all’insegna della spontaneità, per questo, giusto per un poco di tempo, seguitele, non certo per me, quanto per loro. Alcune si sono già tenute, altre si terranno, altri ne parleranno: l’ARTHoB su invito del presidente Emanuela Rovelli, la Trattoria Pegaso di Adriano Liloni… A breve un’altra realtà a cui collaboro… Questa pagina, le mie pagine, sono e saranno a disposizione di chiunque voglia cooperare. E se qualcuno, c’è sempre ahimè qualcuno, si chiedesse il perché di tanta attenzione con tutti i drammi, gl’incidenti che ogni giorno accadono, posso rispondere che, per me, questo è un simbolo: vale per tutti.
P.S.: una psicologa mi ha detto recentemente che l’autoironia è un importante segno di resilienza.
Dalla pagina social di Cosa tiene accese le stelle:
Siamo indecisi sul titolo del post…
1) Fanculo
2) Ah bon, lo sappiamo per la prossima volta…Ritrovamenti quasi intatti nella distruzione più totale
Ho riflettuto se inserire alcune fotografie di quanto rimasto, ho deciso per il sì, questa è la realtà delle cose, ma come immagine in evidenza ho voluto mettere quella della struttura com’era: non so se così potrà tornare, ma è quello a cui idealmente tutti tendiamo… Ancora un grazie a Elisa per il materiale e le informazioni fornite.
L’immagine in evidenza proviene dalla pagina social di AB Atlante Bresciano, che nel numero autunnale aveva dedicato ampio spazio alla realtà.
Le immagini durante l’incendio provengono dalla pagina social del Gruppo Volontari Protezione Civile Antincendio Bovegno, naturalmente a disposizione per qualsiasi evenienza o richiesta.
Ciao cara tre anni fa stessa cosa è capitata a noi
Tutto distrutto purtroppo