Ma cos’è questo Mc…

Si lamenta l’impresario che il teatro più non va…
Ma non sa rendere vario lo spettacolo che dà…
“Ah la crisi…”
Ma cos’è questa crisi… ma cos’è questa crisi…
Metta in scena un buon autore
Faccia agire un grande attore e vedrà…
Che la crisi passerà!

Ma cos’è questa crisi, dal testo di Rodolfo De Angelis

Un post apparso su Facebook nel gruppo Io amo Brescia perché… Dedicato alla prossima apertura di un punto McDonald’s nella centralissima piazza Vittoria di Brescia ha dato stura a una vivace, ma civile, discussione tra i suoi membri. Chi d’accordo, chi contrario, chi contento chi basito. Se qualcuno ha letto alcuni miei post precedenti come L’Hamburger, il brand, i gusti, sa che non amo affatto quella catena, inoltre in passato sono stato protagonista di alcune prese di posizione rimaste celebri nella memoria della nostra famiglia (io che fingo di guardare una partita dei mondiali sullo schermo gigante di un centro commerciale, mentre mia moglie porta le nostre bimbe ancora piccole e desiderose di panini e patatine a sfamarsi).

Questo tuttavia non significa che mi sia impossibile considerare i vari aspetti dell’apertura sopra citata con sufficiente obiettività e un minimo di preparazione: tra le mie letture Fast Food Nation di Eric Schlosser e la Globalizzazione del nulla di George Ritzer, molto schiettamente non mi getta nel panico, non mi fa rotolare al suolo colmo di sdegno, non mi entusiasma certo, questo sia chiaro, ma sono pronto a valutarne gli eventuali impatti positivi sul nostro centro storico. Ciò premesso, sono rimasto ancora una volta più colpito dai commenti che dalla notizia in se stessa, reazione ormai di prammatica per buona parte delle discussioni che prendono forma sui social. Si parte da un argomento – l’apertura… Ecc. ecc. – per poi allargarlo a dismisura, andando non raramente OT (Out of Topic). Il mio intervento, nello specifico, partiva da un commento in risposta a un’aperta critica alla notizia

… preferisco che i miei figli un domani mi dicano “vado in centro a farmi un Mec”, dove ricordo non c’è traccia di super alcolici e/o qualcosa di diverso da una pessima birra in lattina, piuttosto che pensarli nei soliti week end alcolici del centro. (ovviamente non escludo li facciano lo stesso) Chissà che magari più lucidi, senza tot gradi in più in corpo, riescano anche a parlare e a condividere qualcosa di più sano. I ragazzi che vanno in centro ora non hanno alternative, magari molti fanno gli “ape” per adeguarsi alla massa, se esci in compagnia quello è…e l’emulazione è la peggior educazione, magari qualcuno cambierà modo di far serata, magari, visto che anche i minorenni fanno spesso serate fuori ora possono avere un ritrovo in centro più adatto alla loro età.Non sono così ingenua da pensare che un Mec possa contrastare l’alcolismo tra i giovani, per carità, ma è indubbio che non c’erano molte alternative prima per alcune fasce d’età o per le famiglie… Piuttosto mi chiedo che problema individuano persone che la pensano come lei in questa novità.Non ci vedo nulla di demoniaco, se non una nuova opportunità per il nostro centro.

Rispondevo, in parte come il destinatario dello scritto sopra riportato, che di là dai miei gusti, colpiva il «vivere» la presenza di un Mc Donald’s in pieno centro come possibile risposta a un problema complesso come la diffusione del consumo smodato di bevande alcoliche tra i giovani, come alternativa alla mancanza di punti di aggregazione dove non fosse appunto l’alcol unico collante, sorta di struttura protetta per adolescenti. Aggiungevo che pensavo esaurito il fenomeno di costume dei paninari alla fine degli anni ’80, quanto al bere smodato e di relativa scarsa qualità citavo l’appena concluso Festival dei Sapori in Castello, dove l’età sotto i 25 anni era scarsamente rappresentata e dove, testimonianza diretta, si cercava di fare «cultura del bere», si proponevano in assaggio i grandi vini della nostra provincia, in quantità assolutamente sufficienti per iniziare a conoscerli, sotto la guida dei relatori presenti, ma assolutamente inadeguate a suscitare deliri alcolici.

Ancora, qualcuno consigliava la visione, riportando il link, alla persona responsabile della citazione di Super Size Me celebre e discusso film documentario di Morgan Spurlock liberamente disponibile su You Tube. Magari consiglio un filo eccessivo nel contesto della discussione, ma la risposta sembra paradossalmente convalidare il suggerimento…

(ah! … non si sprechi a mandarmi nulla, di qualcosa si deve pur morire 😆)

Nemmeno la curiosità a far da leva? Certo che «Parliamo di ragazzi…», non ha senso alcuno offrire loro dei modelli alternativi di alimentazione… Del resto

non esageriamo con questa storia che al McD si mangi spazzatura….ci sono stata di recente: i medaglioni di pollo e le patatine fritte erano buonissimi…..l’importante e’ di non esagerare, tre o quattro volte l’anno si puo’ fare e non credo che mangiare in certi punti di ristoro cinesi sia molto piu’ sano.

Forse si fraintende sull’utilizzo del termine «spazzatura», proviene dalla traduzione letterale dell’americano Junk Food «cibo spazzatura … utilizzata per la prima volta nel 1951 da Michael Johann Jacobson … per indicare quel cibo considerato malsano a causa del suo bassissimo valore nutrizionale ed all’elevato contenuto di grassi o zuccheri. Esempi di tali alimenti sono le preparazioni industriali o della ristorazione di massa ricchi di grassi saturi, sale e zuccheri raffinati come hamburger, hot dog, patate fritte, bibite zuccherate» come ci dice Wikipedia. Se i fritti non sono comunque i cibi più sani di questo mondo, è possibile mangiare würstel, hamburger e altro di buon livello semplicemente scegliendo dove, leggendo con attenzione le etichette, investendo giusto un poco di più in quello che ingeriamo: vale per tutto il cibo, non solo quello che può rischiare di far parte del cibo spazzatura.

Quanto alla frase sulle patatine: McDonald’s Italia comunica che «Le nostre patatine provengono da patate intere, pelate, lavate, tagliate, fritte e subito surgelate.», nessun problema a credere integralmente a quanto dichiarato, però sul buonissime ho delle riserve, grandi, specie dopo aver assaggiato delle patate pre-tagliate con la buccia, surgelate, destinate al canale Horeca: queste sì che sono buonissime. Due considerazioni, la prima che non stiamo parlando di ristorazione stellata o di locali di alto costo, la seconda che uso dati obiettivi fondati su consistenza, percezione del sapore, assenza di untuosità e non sulla soggettività del mi piace/non mi piace. Il costo? A parità di porzione forse un 50% in più ma dato che parliamo di cifre contenute in un massimo di 5 euro non mi straccerei le vesti (analogo ragionamento è del tutto replicabile per gli Hamburger…).

In definitiva serviva un McDonald’s in piazza Vittoria? Forse no ma vedremo tra poco, l’apertura è prevista per dicembre, la risposta dell’unico, incontestabile giudice di ogni attività commerciale, il pubblico, il consumatore, sarà come sempre l’unica valida. Non parlo di scempio, d’altro canto neppure di occasione d’oro per un centro morente – come risposto all’interno della discussione io lo vedo forse sofferente ma non certo morente – non me la prendo con l’amministrazione come immancabilmente qualcuno fa, sono sinceramente stupito, è più forte di me, da alcuni commenti che trovo disinformati, ricchi di luoghi comuni… Brescia non diventerà, come sinceramente e fortemente auspico, una città dalla riconosciuta attrattività turistica per merito di questa apertura, vero che devono essere soddisfatte tutte le tipologie di utenza ma guardando i risultati degli studi sul turismo mondiale degli ultimi anni non compare in alcuna statistica la percentuale di chi si muove per la presenza dell’ennesimo Mc.

2 commenti Aggiungi il tuo

  1. Celia ha detto:

    La frase che riporti dalla discussione, su hamburger e patatine “buonissimi” e – in quanto tali – non classificabili come cibo spazzatura, mi oltraggia e mi fa cadere le braccia (mentre rido, comunque, certo).

  2. Carlos Mac Adden ha detto:

    Credo sia un problema di leggibilità del testo, nonché di percezioni: mediamente si tendono a confondere i propri gusti con la validità di un prodotto di un piatto. Questo uno dei fattori alla base di tante recensioni poco affidabili su siti come TripAdvisor, esistono dei parametri obiettivi come sapore, profumo, consistenza, temperatura, effetti della cottura, materie prime e il mi piace/non mi piace che pur rispettabilissimo è altra cosa. Se capisco un «Io adoro le patatine del Mc» non accetto supinamente un «sono buonissime» perché non è affatto dimostrabile. Le patatine di cui parlo a confronto, egualmente surgelate, appartengono, nella loro categoria, a un alto di gamma per il canale della ristorazione. Grazie dell’intervento Celia.

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