Me la ricordo, eccome, quella vetrina traboccante di carni rigorosamente suine, era una sorta di inno al maiale declinato in un rosa abbondanza. Piedini, braciole, fette di lonza, fegati, rete, codini, carré interi, salami, cotechini, pancette, lardo … Indubbiamente scioccante per un vegano convinto, ma faceva, credetemi, festa. E dentro, se sbirciavi solo un poco,…