«Uno continua a lavorare in cucina perché i cuochi sono come il quinto quarto, quell’ossimoro di macelleria che significa scarto e inesistenza, l’unica parte dell’animale che dice se sai cucinare o no, se sai vivere o no. È facile vivere da filetto, da scamone. Solo un artista sa vivere da trippa, cervella, intestino, milza, o da…