Alan Zamboni – L’ultimo quadro di Van Gogh

Paola Baratto ci regala un suo nuovo scritto, a muovere la sua penna è questa volta un giovane e poliedrico bresciano, Alan Zamboni. In bilico tra musica e scrittura, tra romanzi e testi, tra il cantautorato più classico e le influenze Jazz, Alan si presenta con un  lavoro che idealmente riunisce tutte le sue passioni: un libro, un CD, un pittore …

Il gusto… Fondamentale se si parla di cucina. Altrettanto se si parla d’arte. Coltivarlo, affinarlo, affrancarlo dai peggiori condizionamenti non è facile. Ma è più importante di quanto si creda, perché riguarda la nostra libertà di valutare e di scegliere. Altrimenti, quasi senza accorgercene, finiremo per  lasciare che siano “altri” a decidere per noi cosa mangiare, guardare, leggere… Eppure, si ha l’impressione che non si colga questa tendenza come un effettivo pericolo. Forse perché oggi il senso di ciò ch’è bello e di ciò ch’è buono è già in gran parte compromesso.

Queste ed altre riflessioni sono stimolate dalla lettura del recente romanzo “L’ultimo quadro di Van Gogh” di Alan Zamboni (Infinito edizioni, 140 pagine, 15 euro). Un giallo storico, dove la fantasia gioca con il dato biografico. Un libro che ben s’attaglia a questo spazio on-line, non solo per la “brescianità” dell’autore, ma anche grazie a contenuti che credo stiano a cuore al marchio MiB.

 

Il testo è la testimonianza che le arti si contaminano a vicenda. La passione per la pittura di Vincent van Gogh ha ispirato all’autore il racconto e questo, a sua volta, è diventato musica. Una delicata colonna sonora. Al libro, infatti, è allegato un cd (un concept album composto dai musicisti Alan Zamboni e Angel Galzerano con la collaborazione di Gianmarco Astori e la partecipazione di Anna Maria Di Lena). Diciassette brani le cui liriche richiamano squarci di opere e di vita del pittore olandese. Oppure reinterpretano alcune lettere di Vincent al fratello Theo.

Theo van Gogh è, infatti, uno dei personaggi più emblematici e struggenti di questo breve romanzo: un malinconico, modesto “mecenate”, macerato dalla consapevolezza della propria impotenza di fronte ad una critica e ad un pubblico spesso ottusi, o comunque restii a considerare bello quel che disturba, che non è né rassicurante né convenzionale, ma altresì rivela la libertà dell’autore di esprimere se stesso. “Per questo non si vendono” dice ad un certo punto: “La gente… la gente ha paura della libertà”. 

E’ un giallo incentrato sulle ultime ore di vita dell’artista. Come accade per molte morti celebri (anche se Vincent non era ancora noto quando morì), restano dubbi, interrogativi, misteri. Ad Auvers-sur-Oise, il 27 luglio 1890, Vincent, uscito nei campi per dipingere, si spara un colpo tra il ventre e il petto. Morirà all’una del mattino del 29 luglio per emorragia interna. Si tratta veramente d’un suicidio? Perché la pistola è scomparsa? E la tela che dipinse quel giorno, prima della tragedia, che fine ha fatto?

Un anno dopo, il narratore, amico di Theo, torna sui luoghi del dramma. Fa domande, cerca di ricostruire… riesce ad avere un colloquio con Adeline, la figlia dei Ravoux, i proprietari della locanda che ospitava il pittore. La ragazzina (di lei esistono realmente tre ritratti) è l’unica testimone di ciò che accadde.  Ed è proprio questa reticente, giovane protagonista che offrirà il colpo di scena finale. Uno di quelli che, dando una risposta, sollecitano interrogativi e metafore ancora più stimolanti.

Sono evidenti l’amore e il rispetto di Alan Zamboni per l’artista e per l’uomo Van Gogh. Tuttavia, si ha l’impressione che lo sguardo dell’autore sia puntato, ancor più, sui fruitori delle opere. Spesso quel che attrae (o respinge) in un’opera è ineffabile, inesprimibile, oscuro. Si percepiscono corrispondenze. Si sentono affiorare sensazioni. “Ma l’emozione, propria e altrui, provoca sconcerto, come la scoperta della verità” scrive il giornalista Roberto Bernardo nell’introduzione: “Che non è sempre gradita e talvolta non va conosciuta fino in fondo, perché la sua forza potrebbe travolgere”. 

Paola Baratto

Le fotografie sono cortesia di Alan Zamboni

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