Di eventi Sovversivi e di partecipanti virtuali

Da un poco di tempo, neppure troppo poco, scorrono sullo schermo quotidiane richieste di adesione al gruppo facebook dei Sovversivi del Gusto. Una progressione non so bene da cosa generata che mi ha sempre lasciato, lo confesso pubblicamente, un filo sorpreso. Non certo perché non sia cosa bella,  bella è l’idea, l’intero progetto che ora vive, sempre mia impressione, per lo più delle apparentemente inesauribili energie dell’oste gnomo, sognatore capace di concretizzarli (i sogni e ora lo sappiamo bene) nelle condizioni più disparate e impegnative (e di non molti altri, ad onor del vero).

Lasciate le vesti di satiro officiante, che in parte caratterizzavano la sua presenza in passate edizioni, ora appare assolutamente compreso nel desiderio di mostrare al maggior numero di persone che altro «nutrimento» è possibile, sottratto ai dettami dell’industria alimentare, della grande distribuzione organizzata ma anche a quelli di ben strutturati innovatori,  in grado di coniugare perfetta ed integra adesione al buono italiano… Con sopraffine tecniche di marketing  (per chi si perdesse nel mio vaniloquio vengo in soccorso dicendo che spesso tali innovatori hanno i baffi).

Ed è fatta direte voi: file di volontari che vogliono, almeno virtualmente, essere Sovversivi, possono con un piccolo sforzo diventare propagatori di un’idea, della conoscenza di tanti piccoli/grandi produttori che tra mille problemi, di vario tipo diciamolo non tutti hanno gli stessi, hanno scelto di fare cose buone e belle, con un numero di compromessi imbarazzante per l’esiguità. Tuttavia le presenze, posso parlare sino alle ore 15 – 15.30, sono state decisamente inferiori a quello che il luogo, il valore delle realtà presenti, la generosità, ormai destinata al mito, di Adriano Liloni meritassero. Ecco che quel «virtualmente» ritorna, prende forma e corpo, e non è, vi assicuro con la massima onestà a me possibile, lamento unidirezionale verso i sovversivi da social network, quanto testimonianza e riflessione di un fenomeno dalle dimensioni ben più ampie.

Ci saziamo di notizie, di personaggi, di talent show più meno felici (intendo come riuscita), siamo ebbri di vini degustati da altri, da altri descritti, ci sentiamo critici enogastronomici, capaci di dotte dissertazioni , ma anche di parole tanto velenose quanto vuote, assolutamente al corrente di ogni moda, ogni trend riguardante ristorazione, prodotti, cuochi e chef, pasticceria e rosticceria (la prima poi…). A che  serve, parlo per chi ne aveva per tanti motivi possibilità, prendere la macchina, fare rotta verso Villa Alba – Gardone Riviera – e testimoniare  con la nostra presenza, che sì, ci crediamo, accettiamo di prendere una dose (omeopatica) di responsabilità nel garantire continuità a chi ancora impasta con le mani, cura ogni sua singola bottiglia, di vino, d’olio, liquore, aceto od altro, attende che quel salume, quel formaggio sia giustamente stagionato, senza alterare quei tempi con una delle tante possibilità che la moderna tecnologia mette a disposizione di tutti (o quasi). A che serve, noi siamo già soddisfatti:  milioni, miliardi di byte, altrettanti pixel carichi d’informazioni hanno fatto il loro dovere, che bisogno abbiamo di guardare un produttore negli occhi, fargli domande osservando il dialogo delle sue mani, toccare, annusare, assaporare, restituendogli con il nostro sguardo e un piccolo acquisto parte della fatica e dei timori conosciuti nell’arco dell’anno.

Servivano oltre alla volontà di arrivare e vedere un poco di «Bello Italiano», 15 (quindici) euro. Non so se pochi o tanti, non m’interessa, e non certo per incipiente ricchezza, quanto perché vedo ad ogni momento cifre pari o superiori utilizzate per scopi decisamente meno belli, sani e concreti. So di non essere leggero, ma scrivo quello che mi frulla in testa, con la convinzione che il cibo oltre a calorie e moda, sia cultura, convivialità, condivisione dell’avventura umana. Così, tanto li conoscete quasi tutti, non offendo certo alcuno passando a volo radente sui produttori, selezionatori, che hanno Sovversivamente occupato gli spazi, splendidi, di Villa Alba. Una carrellata di volti e  prodotti ripresi con l’ausilio di un iPad, non me ne vogliano i, seri, fotografi presenti (grazie in anticipo per la comprensione e indulgenza Nick) che non ho voluto disturbare, così per quelli che non ho ripreso o che per mancanza di dati, non menzionerò: sappiate che la vostra presenza è stata la cosa più importante potevate fare in quell’occasione e che le mie parole  poco o nulla possono aggiungere.

A conclusione vorrei ricordare, ma non ero più sul posto, che ci sono stati altri momenti come la tavola degli oli curata da Antonio G.Lauro di PrimOlio, blog sul mondo dell’olio extravergine d’Oliva, l’intervento, forse non  coordinato al meglio  nel contesto della rassegna enogastronomica, del giornalista svizzero, ma da anni «ospite» del nostro lago di Garda, Antonio Scanziani Champ sulla TAV (vedrò grazie alla sua cortesia e per rendere merito alla lucidità e al rigore di questo ottantenne senza età di dedicargli spazio in altro post), gli sprazzi che penso incontenibili del Trio (sai mai si apra per loro una nuova carriera…) Laura Rangoni, Adriano Liloni, Daniele Marziali, i sempre intelligenti e deliziosi intermezzi di Fabio KoRyu Calabrò… E un grazie a Cinzia Tosini per le sue parole. Alla prossima, con l’augurio che il rapporto Sovversivi/virtuali s’indirizzi verso i primi.

 

Daniele Segala - Fucina dei Sapori
Daniele Segala – Fucina dei Sapori
Daniele Marziali - Il Piccolo Forno Marziali
Daniele Marziali – Il Piccolo Forno Marziali
Rino Quello Alto - Az. Agricola Rino Varaldo
Rino Quello Alto – Az. Agricola Rino Varaldo
Davide Lazzari - Az. Agricola Lazzari
Davide Lazzari – Az. Agricola Lazzari
Gigi Nembrini - Az. Agricola Corte Fusia
Gigi Nembrini – Az. Agricola Corte Fusia
Jane Bezzi - Az. Agricola Biologica Andrea Bezzi
Jane Bezzi – Az. Agricola Biologica Andrea Bezzi

 

Laura Mengucci e Cinzia Temellini - Amaltea
Laura Mengucci e Cinzia Temellini – Amaltea
Chiara Zanini - Formaggi Trevalli
Chiara Zanini – Formaggi Trevalli
Nicola Bettini - Monte Dragone
Nicola Bettini – Monte Dragone
Patrizia Rampa - Il Brolo
Patrizia Rampa – Il Brolo
Scorcio del Salone di Villa Alba con Sovversivi
Scorcio del Salone di Villa Alba con Sovversivi

 Ma anche, perché no,  – Goodnight – con le note di Fabio KoRyu Calabrò

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